RACCONTI DALLA FECIBESP

Percorso di una docente di italiano nello Stato di San Paolo

di Maria Eugenia Savietto

Il mio percorso professionale è cominciato a 20 anni, quando ho ricevuto una telefonata dal presidente del Circolo Italiano di Jundiaí, il quale mi invitava a fare visita alla sede per metterci d’accordo su una probabile sostituzione a un’insegnante che avrebbe dovuto sposarsi ed andare in Italia.

Quando ho visitato l’Ente mi hanno colpito molto gli studenti,  la struttura (aule, attrezzi) e l’appoggio che ricevevano dall’Italia, come i libri didattici e i corsi di formazione per insegnanti. I quali si tenevano due volte l'anno durante le vacanze di luglio e gennaio, ed erano gratuiti (una settimana in Hotel a São Paulo, vitto e corso gestito dalla FECIBESP - Federazione delle Enti Culturali Italo Brasiliane dello Stato di San Paolo- tenuto dai professori dell’’Università di Perugia- Italia). I corsi avevano luogo presso la sede del Circolo Italiano di San Paolo che si trova e ancora funziona presso l’Edificio Italia, uno dei palazzi più belli di San Paolo.

Ho accettato la proposta della sostituzione e l’ho vista come un’opportunità,  siccome non mi ero ancora laureata, frequentavo il secondo anno di Lettere all’’ Università di San Paolo/USP, ho provato a fare del mio meglio per poter conquistare il mio spazio nell’Ente a Jundiaí. Posso dire che ho avuto molta fortuna e ho lavorato per diversi anni al Circolo Italiano: sono stati 14 anni di  apprendimento e soddisfazioni, ma senza una stabilità economica, perché per tanto tempo ho lavorato senza essere assunta e senza garanzie finanziarie. Nonostante ciò, mentre lavoravo, ho frequentato molti corsi di aggiornamento tenuti dai professori di Perugia, mi sono laureata in Lettere, ho preso l’abilitazione in Italiano e Portoghese e nel frattempo ho avuto una figlia, un matrimonio, la separazione e il divorzio. Fatti che mi hanno allontanata dagli studi post-università, ma mi hanno avvicinata e legata molto di più all’aula, il che è diventata una delle mie passioni.

Nel 2005 ho avuto la fortuna di andare in Italia con tutto pagato da un padrone di un canile a Jundiaí, che aveva bisogno di qualcuno che parlasse l’italiano per andare a prendere in Italia un cucciolo che aveva comprato della razza mastino napolitano. Per me è stata una nuova opportunità che la vita mi offriva, facevo l’insegnante da 8 anni, ma ero stata in Italia soltanto una volta in un pellegrinaggio di giovani cattolici nel 1995, quando ancora cominciavo i miei studi della lingua italiana, perché prima di frequentare l’università, io ho fatto lezioni d’ italiano con mia zia Helena Savietto che aveva abitato a Roma ed era insegnante di italiano a Jundiaí.

Esser tornata in Italia, anche se per pochi giorni, mi ha portato entusiasmo per la mia pratica in aula, poiché mi ha dato la certezza di aver scelto il cammino giusto  quando ho deciso di studiare l’italiano come la mia seconda língua e per la mia professione. Ho scritto ai professori di Perugia che conoscevo, li ho incontrati e ho conosciuto la famosa Università per Stranieri di Perugia.

Il professor Marcello Silvestrini mi ha sugerito di fare la domanda per una borsa  al Master in Didattica della Lingua Italiana per Stranieri presso l’Università di Perugia. Il Master prevedeva una parte a distanza e l’altra in presenza. Sono rimasta molto entusiasta, ma dovuto a certe burocrazie, come la traduzione dei documenti e scadenze, non è stato possibile fare la domanda della borsa nel 2006;  sono riuscita a spedirgliela soltanto nel 2007. Me l’ hanno consegnata, avendo 100% di borsa, ho fatto la parte a distanza nel secondo semestre del 2007 e la parte in presenza nel primo semestre del 2008. Aver studiato in Italia è stato come aver realizzato un sogno e come aver accettato una sfida molto grande, perché non mi ero mai allontanata e separata per così tanto tempo (cinque mesi) da mia figlia e dalla mia famiglia.

Durante il Master ho studiato a fondo i principi e gli approcci didattici della Lingua Straniera, il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue (QCER) e ho potuto fare il tirocinio, osservando le lezioni del prof. Silvestrini oltre a insegnare agli studenti stranieri dell’Università. Ho tenuto, insieme a più due colleghe, lezioni a un gruppo avanzato C1 del QCER. A dire il vero, era un gruppo C1 di studenti del programma ERASMUS (acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, che è un programma di mobilità studentesca dell'Unione europea, creato nel 1987. Esso dà la possibilità a uno studente universitario europeo di effettuare in una università straniera un periodo di studio legalmente).

Tutte queste esperienze mi hanno aiutata a superare al primo posto il concorso pubblico nazionale per professori di italiano a Jundiaí. Così, nel 2010 uscivo dal  Circolo Italiano e cominciavo a lavorare come professoressa di italiano al Centro Municipale di Lingue “Antônio Houaiss” di Jundiaí, in cui ancora insegno la lingua e la cultura italiana, svolgo progetti e eventi culturali che riguardino la diffusione e l’insegnamento della lingua italiana e principalmente dove ho trovato l’appoggio economico e pedagogico.

Per farla breve, avendo trovato una situazione stabile, ho potuto pensare nuovamente alla mia formazione. Ho anche potuto capire l’importanza di cercare teorie che aiutassero la mia pratica in aula e mi portassero a fare la professoressa ricercatrice, facendomi ritornare all’Università, senza più allontanarmi dall’aula, potendo offrire, così, nel Centro di Lingue, il corso di italiano con umorismo che è stato analizzato nella mia tesi di Master presso l’USP, con la quale spero di poter contribuire, con la mia esperienza e riflessioni alla formazione e pratica di altri colleghi che lavorino in situazioni simili e non, ma che siano disposti a partire da essa poter creare altre possibilità di lavoro con l’umorismo in classe di Lingua Straniera.

Attualmente tramite FECIBESP faccio anche la formatrice ai professori di italiano nella città di Jarinu, lavoro che mi riempie di orgoglio e che mi ha fatto voler continuare gli studi presso l’USP iniziando nel 2018 il mio Dottorato di Ricerca sulla Formazione agli insegnati di italiano in contesto di Lingua di Eredità.

 

SAVIETTO, M.E. L’ umorismo nella didattica della Lingua Straniera - Italiano: contributi allo sviluppo dell’oralità con rilievo sui segnali discorsivi. 2016. 184 f. Dissertação (Mestrado) - Faculdade de Filosofia Letras e Ciências Humanas, Universidade de São Paulo, São Paulo, 2016.